Il bene e il male esistono.
Nulla è bene o male nella infinita creazione, che è sperimentazione e amore di ogni cosa.
Il gioco della separazione e della dimenticanza è creazione. Una creazione che sperimenta la proiezione di quello che non è.
Il male, creato dal gioco della separazione è reale nel gioco perché causa sofferenza percepita come reale. Serve a esternizzare e a far riconoscere, alla fine, ciò che non si è. A sperimentarlo.
Il gioco, in quanto vissuto come reale nella dimenticanza, è drammatico. Se non si ricorda che è solo un gioco.
Cosa c'è di più drammatico del vedere la inconsapevolezza che agisce nel nuocere a chi la sperimenta e a chi ne sente le inevitabili conseguenze?
Il dramma del vedere nuocere e nuocersi senza nemmeno accorgersi che non solo c'è alternativa, ma che non si è quello che si è stati indotti a credere.
E non si ricorda che è solo un gioco.
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